mercoledì 11 giugno 2014

Telefilm che passione, intervista ai ragazzi di Subspedia! (seconda parte)

Questo post è stato aggiornato il 25/10/2015 

credits to subspedia.weebly.com
Dopo la prima parte (che potete leggere cliccando qui) ecco la seconda parte della nostra intervista con i ragazzi di Subspedia a.k.a. i nostri spacciatori preferiti di sottotitoli! 

Secondo voi perchè le serie TV made in USA hanno così tanto successo? Che cosa hanno in più rispetto a quelle che in Italia vengono definite fiction?

Fawed - Tralasciando il mio “oddio, SERIAMENTE?!” iniziale, cercherò di dare una spiegazione. Innanzitutto, è innegabile il fatto che una delle culture dominanti dal secondo dopoguerra ad oggi sia quella americana, quindi direi che già questo aiuta. Se poi si analizza la qualità del prodotto, ultimamente anche noi italiani siamo diventati decisamente più raffinati in fatto di gusti: se prima macinavamo qualsiasi “scarto di produzione” arrivasse dagli States, oggi sappiamo riconoscere una buona serie da una scadente, basti pensare al successo di serie come Game of Thrones o Breaking Bad (e della mia cucciola tanto amata, The Newsroom, anche se ancora rimane un prodotto “di nicchia”). Non va poi sottovalutata la quantità di canali che producono serie TV. Se in Italia abbiamo essenzialmente tre blocchi (Rai, Mediaset, SKY), ed è inutile che mi esprima per dire quale dei tre produca le serie di qualità migliore, oltreoceano hanno un numero di canali in chiaro e via cavo nettamente superiore, offrendo quindi un quantitativo di telefilm che non è quasi paragonabile al nostro. Però, lasciatemi spezzare una lancia anche in favore dei nostri vicini d’oltremanica, che con la loro televisione pubblica riescono a tirare fuori storie che non brilleranno magari per effetti speciali o lavoro di post-produzione, ma di certo sanno appassionare lo spettatore raccontando storie che coprono i temi più differenti… e non soltanto le vite dei santi o il ruolo della mafia in Italia, così, tanto per dire…

Avete mai avuto problemi con le varie agenzie che si occupano del doppiaggio dei telefilm di cui voi rilasciate i sottotitoli praticamente in contemporanea con gli USA? Domanda scottante, lo sappiamo, ma noi de L'Aspirante Biondo siamo curiosi.
MQamar - Nessuna agenzia di doppiaggio ha ancora reclamato nulla, ma ricordo di una polemica scattata dopo che un traduttore di professione aveva letto un nostro post nel sito dal titolo “cercasi traduttori”. Evidentemente quando ho scritto quel post avevo usato le parole sbagliate, perché avevo specificato che tradurre per noi doveva essere considerato un semplice hobby (in quanto nessuno ci paga nulla per quello che facciamo), e questo ragazzo ci aveva accusati di minare alla credibilità e alla serietà della professione del traduttore, incitando a tradurre gratis. In più sosteneva che non avevamo il diritto di usare la parola “traduttori” in quanto non tutti i subber di Subspedia sono effettivamente laureati in traduzione. Inutile dire che non avevamo assolutamente intenzione di mancare di rispetto né tanto meno di offendere l'intera categoria dei traduttori professionisti, ma questo traduttore se l'era presa tantissimo e aveva pubblicato la sua polemica in ogni dove (suo blog, suo twitter, ecc). Da allora, per evitare scenate del genere, usiamo la parola subber e speriamo che nessuno se la prenda più.

Esiste la possibilità di collaborare? Se sì, come?
Ellie - Certo che sì, ci sono momenti precisi dell'anno in cui poter fare il test per diventare un subber, di solito una settimana ad aprile, una a settembre e una a dicembre. Mettiamo sempre un annuncio con un po' di preavviso e tutte le istruzioni, quindi seguiteci su FB e sul sito. 

Ringrazio FawedMQamar, Ellie e Sintie per la loro gentilezza e disponibilità, è sempre bello raccontare di giovani che hanno una passione e la portano avanti senza nessun guadagno, solo perché gli piace farlo. 

Vincenzo.  


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