Si chiama binge watching e vuole dire fare una maratona "di visione", cioè guardare cinque, sei, sette episodi di seguito di una serie televisiva. Il fenomeno è diventato attuale con l'avvento delle serie inedite di Netflix - che ad ottobre arriverà anche in Italia - ma in realtà è sempre esistito: ve la ricordata vostra nonna attaccata al televisore per scoprire il nome della nuova amante di Ridge Forrester, vero?
L'estate è dunque la stagione perfetta per un po' di binge watching, gli esami sono finiti (certo, come no), le scuole sono chiuse e le ferie sono in arrivo, ma quali sono le serie da recuperare assolutamente nel corso di quest'estate per potersi definire un pop culture addicted?
Popular, 2 stagioni, 43 episodi
Prima di Glee, Nip Tuck e American Horror Story, il caro vecchio Ryan Murphy aveva ideato un piccolo gioiellino seriale che però ebbe vita breve nei palinsesti americani. Popular narra la vita di un gruppo di liceali capitanati da Brooke McQueen e Sam McPherson, due ragazze agli antipodi nei gusti e nella scala di popolarità della loro scuola , che vengono costrette a coabitare quando i loro genitori single si conoscono e decidono di unire le famiglie andando a vivere tutti insieme. La serie utilizza situazioni imbarazzanti e paradossali per spiegare la vita, le amicizie e i rapporti dei liceali... o almeno quello dei liceali dei primi anni duemila!
In Italia è andata in onda prima su RaiDue e poi in replica su All Music, ma potete recuperare tutti gli episodi prodotti a questo link.
Curiosità: Del cast fa parte anche Bryce Johnson che avrete già visto in Pretty Little Liars e ha recitato come guest star in Nip Tuck, altro telefilm di Ryan Murphy, in una scena che ha fatto molto discutere i network americani
Unbreakable Kimmy Schmidt, 1 stagione, 13 episodi.
UKS racconta la vita di Kimmy Schmidt, componente di un culto religioso apocalittico, che si ritrova a ricominciare la sua vita dopo essere stata rinchiusa in un bunker sotterraneo per 15 anni. Ritrovatasi nella Grande Mela, Kimmy comincia ad abituarsi alla vita in superficie con il suo nuovo coinquilino, Titus Andromedon, la loro padrona di casa e una singolare datrice di lavoro. La serie è prodotta proprio da Netflix ed è stata creata da Tina Fey - che appare anche con un ruolo ricorrente.
È sicuramente un must watch, una commedia esilarante e brillante che ironizza sulla società attuale e sulla cultura di massa. Adorerete il personaggio di supporto Titus Andromedon, fidatevi.
Curiosità: la serie è già stata rinnovata per una seconda stagione e sarà disponibile su Netflix la prossima primavera.
The Hills, 6 stagioni, 102 episodi.
Se invece sentite troppo la mancanza di Uomini & Donne - in attesa della nuova stagione di Temptation Island - potete recuperare questo gioiellino del trash mandato in onda da MTV a qualsiasi ora del giorno e della notte, fino allo sfinimento.
La serie narra la vita di Lauren Conrad, it girl di Los Angeles, e dei suoi amici, tra locali, feste e apparizioni televisive. Vi confesso che insieme a Laguna Beach - serie di cui The Hills è lo spin-off - è la mia guilty pleasure, perché talmente senza senso che non si può fare a meno di adorarlo. Tra l'altro il punto forte della serie era la veridicità delle storie narrate, puntualmente smentita dai protagonisti una volta che le riprese si sono concluse, nell'ormai lontano 2010.
Curiosità: nel cast c'è anche Brody Jenner, figlio di Caitlyn Jenner e fratellastro di Kim Kardashian e sorelle.
Potete recuperare tutte le sei stagioni a questo link
Queer As Folk, 5 stagioni, 83 episodi
La serie segue la vita di cinque uomini omosessuali ed una coppia lesbica che vivono a Pittsburgh, in Pennsylvania. Protagonista assoluto è Brian Kinney - bello e dannato - e la sua storia d'amore disfunzionale con il diciassettenne Justin Taylor. La serie si è fatta notare per la descrizione franca della comunità, dai balli e al glitter, fino all'omofobia, l'AIDS, la persecuzione politica e la prostituzione minorile. Ma anche temi come la fecondazione in vitro, le unioni civili, l'adozione e il sesso sicuro rendendo le storyline credibili, veritiere e assolutamente vicine all'attualità. Io la reputo una piccola perla, assolutamente da vedere per comprendere meglio la comunità omosessuale, che è molto di più rispetto alle marchette che propinano i mass media, sopratutto quelli nostrani. E poi c'è Brian Kinney che è la perfezione.
Curiosità: Il titolo della serie nasce da un'espressione dialettale della zona nord dell'Inghilterra "there's nought so queer as folk" che significa "non c'è nulla di così strano come la gente", dove la parola queer in inglese significa, oltre che strano, anche omosessuale.
Allora, avete preparato la poltrona comoda e i pop corn?
Vincenzo.
Nessun commento:
Posta un commento