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venerdì 17 aprile 2015

Living In Florence #15 - Fiorentino for dummies 2.0



Qualche tempo fa, agli esordi di questa rubrica, scrissi un post dedicato a tutti i modi di dire/proverbi incontrati nel corso di questi cinque anni di vita a Firenze (potete rileggerlo cliccando qui), una sorta di raccolta personale che sarebbe potuta tornare utile ai novelli cittadini e strappare qualche sorriso ai fiorentini di nascita. Il tempo è passato e di nuovi intercalare ne ho incontrati molti, quindi ho pensato di fare un update proprio come fa Barbara D'Urso con le coppie di Uomini & Donne per raccontare come si è evoluta la loro love story. 

Ci si vede in Becca e si va al Mecca!
In cui Becca sta per Piazza Beccaria, mentre Mecca sta per Meccanò, storica discoteca fiorentina situata alle Cascine che, insieme al Central Park, hanno animato le serate fiorentine fino all'estate del 2013, anno in cui entrambe le strutture sono state demolite durante i lavori di riqualificazione del parco delle Cascine, lasciando spazio a uno spogliatoio per i runner e una zona sosta. Questo modo di dire è ancora abbastanza usato dai più grandi che almeno una volta hanno sudato sulla pista delle due discoteche zarre, anche se adesso ci si riferisce ai locali situati sui Lungarni del lato destro. 
ps. Gli zarri sono i tamarri. 
(suggerito da poiss f.)

Ti piglio in collo
Usatissima da mia zia, mamma di due adorabili bambine di 2 e 5 anni, vuol dire tenere in braccio un bambino. I fiorentini, e tutti i toscani, usano questo modo di dire perché teoricamente, quando è seduto in braccio, il bimbo si appoggia sul collo del genitore per mantenersi. 

Mettiti a cecce
Anche questo è utilizzato per comunicare con i bambini o tra bambini e vuol dire letteralmente "mettiti a sedere". A dover di cronaca bisogna sottolineare che questo intercalare è molto più comune a Livorno che a Firenze. 
(suggerito da poiss f.)

Pigliare i' puzzo
Si usa quando una persona modifica il proprio comportamento o il proprio linguaggio a quello altrui. Spesso usato anche in modo dispreggiativo per indicare la cattiva influenza di qualcuno sulla persona con cui si sta parlando. 

Fare forca
"Marinare la scuola". Questa espressione mi è stata suggerita dalla mia amica Ester mentre mi raccontava le sue avventure da liceale durante una delle nostre serate post-cena "tranquille". Ciao Ester! 

A' oglia! 
Tradotto in italiano è "avoglia" e generalmente viene utilizzato per rispondere in modo affermativo a una domanda o una richiesta del proprio interlocutore. Se ad esempio chiedete a un tassista di accompagnarvi in San Frediano e lui vi risponde "a'oglia!", vuol dire che ha capito la vostra richiesta e vi accompagnerà. 

Buhaiola
Termine dispreggiativo utilizzato per sottolineare la mancanza di morale o l'estrema stronzaggine di una ragazza/donna. Se qualcuno apostrofa una donna con la parola "buhaiola", con tanto di c aspirata, vuol dire che quella persona è di facili costumi. O semplicemente non gliel'ha voluta dare e sta rosicando tantissimo. Il termine maschile buhaiolo, invece, è il corrispettivo maschile della versione al femminile, ma si riferisce anche ai vecchi mercanti di San Lorenzo che possedevano la bottega al di sotto del livello stradale. 

Cantonata (pronunciato Cantona'a)
Si utilizza dopo aver realizzato di aver commesso uno sbaglio eclatante, un abbaglio che ha provocato delle incomprensioni. "L'ha preso una cantonata!" 

Oh nini! 
nini è un modo affettuoso per chiamare i bambini, sopratutto quelli molto piccoli. In accoppiata con l'esclamazione "Oh" viene utilizzato anche per gli adulti quando si vuole richiamare qualcuno per sottolineare che il gesto/cosa detta è alquanto infantile. Tra amici si può utilizzare anche per salutare in modo affettuoso, ma senza l'utilizzo di oh. "Via, ci si vede domani, nini!" 

La cannella (la 'annella) 
La cannella è il rubinetto dell'acqua del lavandino della cucina, quindi se vi trovate in un ristorante e vi chiedono se vi va bene l'acqua de la cannella, sappiate che non vi stanno portando un tipo di acqua particolare, ma semplicemente l'acqua del rubinetto (ovviamente potabile). 

i' toni
Il toni è la tuta da ginnastica. Il termine risale al secondo dopoguerra quando i soldati americani, d'istanza a Firenze, appena saputo che sarebbero tornati a casa, cucirono sulle loro tute la scritta "TO NY", che significa "A New York", per sottolineare il loro ritorno in patria. Queste tute finirono poi tra le bancarelle dell'usato di San Lorenzo e da qui è nato il binomio con la tuta di ginnastica.

E questo è solo l'inizio perché la mia esplorazione alla ricerca dei modi di dire fiorentini è ancora in corso. Se invece non avete voglia di aspettare il prossimo aggiornamento e volete consultare i termine che avete sentito dire/conoscete dell'intercalare fiorentino, vi consiglio di consultate il Vohabolario Fiorentino disponibile gratuitamente online. 

Alla prossima, ninni! 

Vincenzo.

venerdì 19 settembre 2014

Living In Florence #3 - Fiorentino for dummies




Oltre all'arte, alla moda e al cibo, Firenze è famosa anche per il suo dialetto, da sempre considerato il papà della Lingua Italiana. A differenze di quando si possa pensare, alcuni termini utilizzati nel linguaggio parlato fiorentino sono del tutto diversi da quelli della lingua italiana e hanno un significato tutto loro. Ho pensato dunque di scrivere una piccola lista con tutti i termini e i modi di dire più utilizzati dai fiorentini, in modo che, la prossima volta che qualcuno vi chiederà "S'ha dì d'andà?" potrete rispondere con "Tu m'ha di n'do" invece di rimanere a guardare il vostro interlocutore con gli occhi sgranati come gli allocchi. 

S'ha di d'andà? - Possiamo andare? 
Tu m'ha di n'do! - Tu mi devi dire dove!

Tu' sse' arrivato dopo i fochi - Sei arrivato in ritardo! 
Questo modo di dire fa riferimento alla festa del patrono, San Giovanni, che si festeggia alla fine di giugno. Le vecchie celebrazioni comprendevano un torneo, un palio di cavalli, una fiera. Alla fine della festa c'erano i fuochi, usanza che è rimasta in uso ancora oggi. Arrivare dopo i fochi, quindi, vuol dire che si è arrivati in ritardo, a cose già fatte. 

Ci si vede a' i tocco? - Ci vediamo alle una? 
Per i fiorentini, i tocco, corrisponde alle 13. Quindi se qualcuno vi chiede "Ci si vede al tocco e un quarto?" vuol dire che per essere puntuali dovrete essere sul luogo dell'appuntamento alle tredici e quindici. 

Cencio 
Il cencio è lo straccio che si utilizza per lavare i pavimenti. Se un fiorentino vi dirà "Deve da passare i' cencio" vuol dire che dovete togliervi di torno perché bisogna pulire i pavimenti della stanza. Si usa il cencino per spolverare

Bischero 
Il suo significato dipende dal tono di voce e il contesto in cui viene utilizzato. Per l'opinione comune il bischero è una persona poco acculturata che assume comportamenti sconvenienti, ma anche una persona particolarmente ingenua che si lascia convincere facilmente. Da questa seconda definizione nasce "fare una bischerata", significa che si è fatto qualcosa di stupido senza pensarci ottenendo risultati fallimentari. Il più classico esempio di bischero? Pinocchio. 

Bona! 
Pronunciato sempre come esclamazione ha due significati: Buonanotte e Figuriamoci! sopratutto in risposta a qualcuno che ha detto qualcosa di stupido/inutile. 

Dare le paste
Stravincere, aver sconfitto gli avversari con così tanto anticipo che rimane ancora il tempo per cuocere la pasta asciutta. Quindi cosa fa Beyoncé con le altre Destiny's Child? Gli dà le paste! 

Buhaiolo/Buhaiola 
Bastardo/a, stronzo/a, maiale/a. I bucaioli erano i negozianti che avevano la loro bottega nelle tipiche buche di San Lorenzo, dei negozi posti al di sotto del livello stradale (tuttora esistenti). Si dice che all'ora di pranzo passavano dei carri con le vivande che urlavano "Buhaioli... c'è le paste". Un'altra versione dice che il termine si riferiva ai lavoratovi che riempivano le buhe delle strade. Al giorno d'oggi il significato è cambiato molto e può essere tranquillamente utilizzato per indicare Belén. 

L'è maiala
Si usa per descrivere una situazione molto difficile, qualcosa di complicato da risolvere. Ad esempio, la cellulite di Valeria Marini l'è maiala, maialissima. 

Dilladarno 
Si utilizza per indicare l'altra parte della città, la zona di Oltrarno che, appunto, si trova oltre il fiume Arno. Attualmente è una delle zone più in della città, frequentata da molti Fiorentini che preferiscono evitare il lato de i' duomo perché piena di turisti. Quindi se Blair Waldorf fosse nata a Firenze, avrebbe vissuto in Oltrarno. 

I' Trombaio
No, non è un nomignolo che i Fiorentini hanno datto a Rocco Siffredi, ma viene utilizzato per indicare l'idraulico, che probabilmente qualcosa con le casalinghe avrà fatto per meritarsi questo nomignolo, ma questo a noi non è dato saperlo. 
 
Pottino
Il pottino è l'adolescente che si comporta e si veste come un adulto con abiti esclusivamente firmati. A Firenze i pottini frequentano i licei del centro storico e passano il sabato sera nel priveé del Tenax (nota discoteca fiorentina frequentata dai liceali ndr.) 

Questi sono solo alcune delle parole e modi dire utilizzati dai fiorentini che mi è capito di ascoltare durante questi miei quattri anni nella culla del Rinascimento. Ovviamente le opzioni sono tante, e se volete approfondire potete consultare il Vohabolario Fiorentino, un vero e proprio dizionario di fiorentino realizzato da un gruppo di amici. 

L'Appuntamento con Living in Florence è per la settimana prossima, hola hola vò a dormì nell'aiola! (cit.)

Vincenzo.
Fonti:  1, 2, 3.