Amici da casa ho una confessione da farvi, in queste tiepide giornate di inizio primavera, dopo una attenta e lunga ricerca, ho finalmente trovato la mia nuova ossessione seriale. Si tratta di Keeping Up with the Kardashians, la serie che segue le avventure di Kim Kardashian e della sua famiglia. Il mio interesse per il clan Kardashian è cominciato la scorsa estate quando sono atterrati a Firenze per il matrimonio di Kim con Kanye West (#teamyeezus), conoscevo già Kim perché domestica di Paris Hilton, ma preso dalla curiosità, decisi di approfondire l'argomento perché in fatto di trash nemmeno Piero Angela.
Così, dopo aver setacciato tutto l'internet in lungo e in largo, ho finalmente trovato un sito con tutte le stagioni in streaming e la maratona del weekend è stata inevitabile. Ho visto le prime quattro stagioni, quindi mi ritengo abbastanza in grado di elencare almeno 6 motivi validi per seguire lo show.
1. Kris Jenner
Kris Jenner è la matriarca della famiglia e manager di Kim, almeno nelle prime quattro stagioni. Rifatta dalla testa ai piedi, vanitosa, egocentrica e affamata di fama, è praticamente la madre che nessuno di noi vorrebbe e imprenditrice perfetta. Assolutamente decisa a portare Kim al successo, è oggetto di battute sarcastiche e anche cattive da parte delle altre due sorelle Kardashian, Khloé e Kourtney, che non mancano di farle notare il fatto che Kim sia la sua figlia preferita perché riceve il 10% da ogni sua attività lavorativa.
Ma sopratutto, da brava madre, sa sempre quali sono le priorità ed è perfettamente in grado di riconoscere le vere emergenze:
2. L'evoluzione ormonale di Kylie e Kendall
All'inizio della serie, le due sorelline più piccole, Kylie e Kendall sono due pre-adolescenti abbastanza cesse ma con un buon potenziale che si è completamente espresso appena arrivata la pubertà che le ha trasformate da brutti anatraccoli a gnocche da paura che levatevi. Attualmente Kendall è una modella di alta moda e ha sfilato per i più grandi brand nelle maggiori fashion week della industry, mentre Kylie, a soli 17 anni, ha una linea di prodotti cosmetici e ha acquistato una villa dal valore di 2,6 milioni di dollari. Io a 17 anni litigavo con la gente sui forum di Gossip Girl perché non sopportavo Chuck Bass (mea culpa, erano i primi episodi della prima stagione).
3. Khloé Kardashian e la sua bitchiness.
Khloé è la primogenita nonché la mia Kardashian preferita per un motivo molto semplice: è una stronza patentata. Ha sempre la risposta pronta per tutti, sarcastica, ironica, irriverente, ricorda sempre alla madre che Kim è la sua figlia preferita perché da lei prende il 10% di commissione e si diverte a rendere complicata la vita della sorella più celebre. La amo perché è praticamente la mia anima gemella armeno-americana. Ha inoltro condotto l'edizione di XFactor USA in cui Britney era giudice quindi +1000 punti per lei.
4. Bruce
Bruce è il secondo marito di Kris, padre di Kylie e Kendall, e patrigno delle KKK (Kourtney-Khloé-Kim). Ex atleta olimpico, vincitore di una medaglia d'oro alle olimpiadi, è un uomo dolcissimo e comprensivo, praticamente l'unico sano di mente in tutta la famiglia. È notizia recente la sua decisione di cambiare sesso e diventare Belinda, completamente supportato dai figli, probabilmente un po' meno da Kris che non ha mai rilasciato una dichiarazione ufficiale a riguardo. Io personalmente lo adoro e lo apprezzo perché fare una scelta simile a 65 anni non deve essere semplice. #BeStrongBelinda
5 La "crying face" di Kim Kardashian.
Insomma, non c'è molto da sottolineare, basta guardare le immagini per capire.
6. We all want to be a Kardashian
Perché diciamoci la verità, nonostante il trash, la poracciagine e il basso livello intellettuale dello show -madonna che pesanti- tutti, e dico proprio tutti, pagheremmo per avere il lifestyle della gente co lì sordi come i Kardashian, nessuno escluso.
Anyway, se anche voi volete recuperare la serie perché sentite il bisogno di sapere tutto ma proprio tutto della Paris Hilton degli anni '10, provate a googlare thedarehub.com e poi tornate qui a ringraziarmi.
Vincenzo.
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