mercoledì 7 marzo 2018

Cose da non chiedere il mercoledì


Io e il mercoledì abbiamo un rapporto strano. È un po' come quell'amica delle medie con cui vai abbastanza d'accordo, ma basta un piccolo inconveniente per scatenare una rissa stile Elia-Yespica all'Isola dei Famosi 2. La mia si chiamava Giusy, ma questa è un'altra storia. Il mercoledì è un po' un giorno di bifidus acti-regularis principalmente per due motivi: 1/ ci sono altri due giorni per sistemare i disastri dell'inizio settimana 2/ mancano ancora due giorni prima del fine settimana.

Proprio come tutte le cose belle, anche per il terzo giorno della settimana esistono tanti pro e altrettanti contro. Ma ci sono alcune cose che non vanno mai chieste di mercoledì, a meno che si non voglia risvegliare il Tyrannosaurus Rex che dorme un po' stordito in ognuno di noi (ma sopratutto dentro di me).

1. "Come va con ...?" 
Amici che mi seguite da casa, in realtà questa è una domanda che non si deve fare mai. Di Maio ha finalmente azzeccato un congiuntivo? Paolo Fox vi azzecca l'oroscopo dopo mesi di sfiga? I Maya arrivano finalmente a distruggere tutto dopo sei anni di ritardo causati dal regionale "Altro Mondo - Milano" operato da Trenitalia? Voi questa domanda non la fate, absolutely not. 

2. "Come va con l'università?"
Perché quant'è vero iddio vi defenestro tutti. Sono fuori corso da settordici anni ma ho un lavoro, i libri non li voglio aprire e considero le tasse universitarie una mia personale versione dell'otto per mille, ma sono esclusivamente fatti miei, non vostri, né tanto meno dei miei genitori (ciao mamma!) 

3. "Ma la coinquilina?" 
Io e la mia coinquilina siamo due rette parallele che non si incontreranno mai. Giusto per farvi capire il soggetto, qualche mese fa l'ho scoperta mentre scriveva cattiverie sul mio conto su Facebook avendomi tra gli amici. La risposta alla mia richiesta di chiarimento? "Io scrivo quello che voglio". Comunque sto utilizzando queste ultime settimane di convivenza forzata per fare uno studio antropologico sulla mente umana. Mi sento molto Alberto Angela effettivamente. 

4. "Scende?"
Ultimamente, spinto da questa nuova filosofia "mens sana in corpore sano" preferisco fare tutto a piedi, ma a volte sono costretto a prendere il malefico autobus, conosciuto anche come spostapoveri
Mi sembra assurdo ogni giorno della settimana, ma il mercoledì proprio non riesco a comprendere il motivo per cui la vecchina debba chiedermi "scende?" sfondandomi la spalla con il dito bitorzoluto quando sul 17 ci siamo solo noi due e l'autista. No, proprio non riesco a comprenderlo. 

Per concludere direi che c'è solo una cosa che adoro sentirmi dire di mercoledì "Ma quanto sei dimagrito?" ma purtroppo non succede (quasi) mai. E mi consolo con un bicchiere di Merlot.

V.