Doverosa premessa. Con il termine "donnamerda" non voglio assolutamente insultare il genere femminile. Mai potrei. Siete degli esseri troppo meravigliosi per essere denigrati in qualunque forma. Però, ragazze mie, dobbiamo parlare. Sì, siete tutte favolose, ma spesso rinunciate alla vostra favolosità per chi non vi merita. E non lo meritate.
Prendiamo per esempio le mie amiche. Sono uno di quelli che preferisce circondarsi di poca gente ma buona e ho la fortuna di avere persone meravigliose nella mia vita. Persone intelligenti, sveglie, con una marcia in più. Loro non te la mandano a dire, ti guardano in faccia e ti regalano tutta la loro energia, la loro genialità fino a quando non perdono il senno e cominciano a correre come disperate in un parcheggio di periferia per inseguire chi con sé porta solo un bagaglio pieno di guai.
Lo so, probabilmente sono l'ultima persona al mondo che può dare suggerimenti per guarire dal mal di amore. Io, che sto ancora raccogliendo gli ultimi cocci di un cuore calpestato e fatto a pezzi. E allora alleiamoci, mandiamo a quel paese le differenze di gender e cerchiamo di guarire insieme, che poi il cuore ha la stessa forma per tutti.
Smettiamo di darci per scontati. A chi non fa piacere ricevere attenzioni? A chi non fa piacere sentirsi speciali? Ma questo non vuol dire che dobbiamo attaccarci con le unghie alla prima persona che ce le offre, giusto il tempo di un, seppur sano, ma evitabile, orgasmo. Smettiamo di controllare l'ultimo accesso su whatsapp, di cercare frasi ad effetto e di fare l'analisi grammaticale e logica delle risposte, smettiamo di farci delle aspettative alla film di Hollywood e cominciamo a vivere.
Smettiamo di rinunciare a noi stessi. Tutte le volte che accettiamo un compromesso, seppur piccolo, pur di mandare avanti una relazione, una piccola parte di noi muore. Vale veramente la pena? Perdere un pezzo di sé per una blanda e vaga sicurezza? È giusto piangere, è giusto soffrire, d'altronde i cuori spezzati ci hanno regalato delle canzoni d'autore meravigliose, ma è anche giusto asciugarsi le lacrime, smettere di autocommiserarsi e riprendersi i pezzi d'anima a cui avevamo detto addio.
Smettiamo di aspettare. Chiudiamo quello che c'è da chiudere, lasciamo spazio a nuove cose, nuove persone. Facciamo entrare dentro di noi il caos e godiamocelo. Come va, va.
Dunque, amica donnamerda, anche io sono come te. E allora smettiamo di renderci piccoli piccoli per persone molto più piccole di noi, e guardiamo avanti.
Vincenzo
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