Dopo una lunga pausa
ritorna l'angolo delle interviste bionde con un giovane scrittore
nonché mio conteranneo. Ah, la mia Campania bella!
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In foto: Pierpaolo Mandetta |
Pierpaolo ha 28 anni e
vive nella bellissima e soleggiata Paestum. Ha frequentato la Holden
di Torino e collaborato con Unico, settimanale della provincia di
Salerno, e tra il 2012 e il 2014 ha pubblicato per alcune piccole
edizioni. Nel gennaio 2015 avvia il progetto di racconti erotici,
Aperti di Notte, che ha riscosso un grande successo sul web. È
invece in pieno svolgimento la campagna promozionale di Cuore
Satellite – un adorabile romanzo breve che potete acquistare
sul sito ufficiale cuoresatellite.com e su tutti gli store digitali.
Spinto dalla curiosità
verso il progetto e dalla promozione – geniale – sulle apps
che sapete voi, ho deciso di contattarlo per fargli qualche
domanda.
Come nasce Cuore
Satellite?
- Ciao Biondo! Be’,
Cuore Satellite nasce dal mio sogno di scrivere una commedia
meridionale, lo volevo da anni, e quando i media e i social hanno
cominciato a parlare di famiglia tradizionale, ho deciso che era il
momento di dargli vita parlando proprio di quello.
Il protagonista del
romanzo si chiama Paolo, ha 27 anni e vive nella provincia di
Salerno. Possiamo considerarla una tua autobiografia sotto forma di
romanzo?
- No, no. La vicinanza
sta solo nel fatto che l’habitat del romanzo è la mia terra e mi
ci sono solo accomodato, immedesimandomi senza problemi nel
protagonista. Poi, certo, ho attinto dalla mia vita. Per esempio,
alcune caricature vengono dal mio lavoro di barista, che mi permette
di conoscere un sacco di gente fuori.
“Mi sono trombato
così tanti uomini sposati che mi sento anche io, teneramente, parte
delle famiglie tradizionali” è una delle frasi che hai
utilizzato per lanciare il romanzo. Semplice provocazione o tentativo
di “smascherare” l'ipocrisia di una parte della classe politica
italiana e non solo?
- Chi non ha mai fatto
sesso con un uomo sposato? È il cliché più antico del mondo. Lo
vediamo ogni giorno. Nella provincia, poi, è come un marchio
folkloristico, quasi parte delle tante tradizioni. Quegli stessi
uomini che non ci accettano, con rabbia, e che di notte sono i nostri
amanti.
I personaggi omosessuali
dei tuoi romanzi non sono quelli che si vedono spesso sui media,
infatti Paolo ritrova il suo cuore satellite grazie all'aiuto di un
“orso gentile”. Secondo te la comunità gay bear non
riceve l'attenzione che si merita?
- È una cosa strana.
Ormai ingrassano tutti per essere orsi, i social sono intasati dal
pelo, è la categoria più sexy, eppure sembra che le telecamere
proprio non vogliano inquadrarli. Probabilmente perché, d’aspetto,
restano i più virili, e dopo decenni per convincere la popolazione
che i gay siano solo dei depravati vestiti di cuoio e senza
sopracciglia, le Tv italiane non possono inquadrare un bestione in
jeans e maglietta. Alle signore cattoliche esploderebbe il cervello
per la confusione.
Omosessualità e
omofobia. Sono sempre di più i casi di omofobia nel nostro paese,
ultima in ordine di tempo l'aggressione a un giovane ragazzo di
Polignano a Mare. Secondo te cosa spinge un essere umano ad odiare
così tanto un suo simile?
- Mah, è un tema
delicato. Le ragioni possono avere infinite radici. Lo spirito di
emulazione, per esempio. Se un padre insegna al figlio a essere
omofobo, quello proseguirà perché indotto a farlo fino a quando non
subirà un’evoluzione, e non è detto che accada. Poi la religione,
che ogni giorno plagia le menti più ignoranti e suscettibili, con
questi preti che rilasciano dichiarazioni aberranti dappertutto. E,
da non sottovalutare, il non accettare la propria omosessualità può
creare un mostro violento e carico di odio.
Omosessualità e sud.
Secondo te ci sono delle differenze nel vivere la propria sessualità
in una città del Nord piuttosto che in una del Sud? Se sì, quali?
- È triste dirlo, forse
passerò per qualcosa di raccapricciante come Salvini, ma il sud vive
ancora di profondissima arretratezza. Ancora tantissimi ragazzi non
finiscono neppure le superiori. C’è uno spaventoso ritorno di
inciviltà e analfabetismo. Ci son più cellulari che diplomi, in
giro. Questo per il sociale fa tanto. L’istruzione apre le porte
all’umanità e alla sensibilità, e ovviamente la sua mancanza si
ripercuote su aspetti anche come l’omosessualità, la cui visione è
quasi medievale. Poi, ovviamente, ci son contesti che si salvano, eh.
Come il mio paesello, in cui son dichiarato e non ho mai avuto alcun
problema. Ma son casi isolati.